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Savignano sul Panaro, il paese che trasforma i rifiuti in ricchezza.

Poco più di novemila abitanti popolano un Comune modenese al confine con Bologna. Al centro del paese, adagiato su di una collina, c’è il borgo antico. Attorno si distende la dolcezza della campagna emiliana.
Savignano sul Panaro è un paese che dal 2012 ha iniziato una piccola rivoluzione. Dato che ogni Comune deve affrontare ingenti spese per lo smaltimento dei rifiuti, il sindaco Germano Caroli ha avuto un’intuizione geniale. Trasformare i rifiuti dall’essere un costo all’essere un profitto, con un ritorno diretto per la cittadinanza.

IMG_6343-02 Nel 2012, in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo ed in affiancamento al tradizionale sistema di raccolta, è nato il progetto didattico “Dea Minerva” che ha coinvolto il paese intero. Ai cittadini è stata richiesta solo una maggiore attenzione nel differenziare “i rifiuti”. Sono state predisposte postazioni presso le quali poter conferire i differenti tipi di plastica (PET, PEHD, PELD, Polipropilene), la carta e il cartone. Caroli è andato a bussare alle aziende del territorio, coinvolgendole nel progetto. E così, un po’ alla volta, si è instaurata una mentalità differente. Tutti partecipano alla raccolta differenziata e tutti ne hanno un ritorno. Le tonnellate di rifiuti raccolte vengono passate direttamente alle aziende che li riciclano e smaltiscono, generando profitto. E così questi soldi divengono qualcosa di tangibile.

Solo l’anno scorso hanno portato nelle casse della scuola del paese circa 16.000 euro, il che, considerando i tagli alla scuola, è decisamente una manna.
Allo stesso tempo i giovani studenti vengono educati ad una mentalità anti-spreco ed hanno risorse in più per studiare e formarsi. Libri, strumenti multimediali, materiale scolastico, attività extracurricolari e gite. E sono i ragazzi stessi ad alimentare un circolo virtuoso, crescendo con la consapevolezza che basta un po’ di attenzione in più per trasformare i rifiuti in ricchezza. Anzi, in dono! Ed è qui che entra in gioco Alisea. Caroli infatti vuole che i rifiuti divengano oggetti da donare ai cittadini, un riconoscimento tangibile del loro impegno. Alisea infatti realizzerà oggetti per ognuno dei circa 9.200 abitanti del Comune, che verranno distribuiti durante il “Festival del Riuso”, un evento di due giorni – 14 e 15 maggio – fatto di mostre fotografiche e di oggettistica, laboratori creativi che coinvolgono i bambini ed i genitori e tutto ciò che gravita attorno al tema del riuso e del riciclo.
Un modo per educare e soprattutto un segno tangibile del fatto che i rifiuti, con intelligenza ed attenzione, diventano una risorsa, anzi, un dono.

 

 

Mike PiredduSavignano sul Panaro, il paese che trasforma i rifiuti in ricchezza.
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